Da una discriminazione all’altra

Da decenni la Svizzera penalizza a livello di imposta federale diretta i coniugi in confronto a coppie non sposate. Il Tribunale federale si era espresso negli anni ’80 e Cantoni e Comuni si erano adeguati, ciò che invece la Confederazione non ha mai fatto.

Alcuni anni fa un’iniziativa popolare era stata respinta di misura: il voto era stato però annullato dal Tribunale federale e l’iniziativa, anziché essere messa nuovamente in votazione, era stata ritirata dai promotori, incagliatisi sulla definizione di matrimonio inteso come unione tra uomo e donna e quindi non in linea con la legislazione attuale che prevede il matrimonio per tutti.

Vi è poi sul tavolo un’altra iniziativa, che prevede la tassazione individuale. Tale principio è stato fatto proprio dal Consiglio federale che, nonostante le criticità emerse in fase di consultazione da parte dei Cantoni e della maggioranza dei partiti, ha deciso di trasmettere alle Camere federali un controprogetto indiretto che prevede appunto il passaggio all’imposizione individuale.

Esperti del settore fiscale hanno già messo in guardia sulla burocrazia supplementare che comporterebbe tale passaggio, in particolare per quanto concerne la necessità di assumere decine di nuovi tassatori, ciò che implica nuovi costi a carico dei Cantoni.

Ma vi è anche un altro aspetto problematico che è centrale. Con questa proposta il Consiglio federale intende creare incentivi positivi al lavoro, favorendo la possibilità di avere un secondo reddito in famiglia. Il principio può anche essere condivisibile, anche se c’è da chiedersi se lo stato debba orientare le scelte familiari e professionali tramite la politica fiscale, tuttavia si scontra contro la realtà nella quale ci sono famiglie monoreddito, per scelta, per necessità o perché manca il lavoro, o con un secondo reddito molto basso. Alla luce dell’attuale situazione del mercato del lavoro e della libera circolazione delle persone, ciò è particolarmente il caso del Canton Ticino, dove numerose persone, in particolare donne, sono senza lavoro o sottooccupate. Infatti il sistema proposto di tassazione individuale, prevede che i coniugi con un solo reddito o un secondo reddito basso pagheranno di più, in quanto le deduzioni per figli saranno divise tra i due coniugi e, di conseguenza, la metà della deduzione per figli per il genitore che non lavora sarà inefficace. È quindi chiaro che per eliminare finalmente una discriminazione in vigore da decenni per le coppie sposate, se ne andrà a creare un’altra tra le famiglie con due redditi e quelle con un reddito solo o comunque con un secondo reddito basso, ciò che imporrebbe la necessità di apportare nuovi correttivi al sistema di imposizione fiscale. Meglio quindi rivedere la problematica fin da subito.

Corriere del Ticino, 14.10.2023